La disprassia verbale in italiano DVE e DVE con CAS rappresenta una delle categorie
nosologiche più controverse nella clinica dei disordini del linguaggio. Inclusa nel 1988 da
Rapin e Allen nella loro tassonomia dei Disturbi Specifici del Linguaggio, viene descritta
anche in condizione di non specificità (Sabbadini G e L; 1995, Sabbadini L. 2005- 2013),)
associata a DCM (Deficit della Coordinazione Motoria) e Disprassia. Si presenta come un
disturbo dell’articolazione del linguaggio che comporta una compromissione a carico del
processo di sequenzializzazioneprearticolatoria e poi della coarticolazione dei fonemi e
delle sillabe determinando un’assenza o una scarsa intelleggibilità dell’eloquio. Alla
disprassia verbale evolutiva DVE si associa frequentemente disprassiabucco-linguofacciale
(DAS: Developmenta lApraxia of Speech o CAS: ChildrenApraxia of Speech) in
italiano Deficit dell’Apparato Fonatorio (Sabbadini L 2013) ed anche disprassia labioglosso-velare. Nella clinica frequentemente si riconoscono oltre al severo deficit della
produzione verbale, gravi persistenti e specifiche difficoltà in alcuni processi
metacognitivi (deficit delle FE). Altro tratto caratteristico di questi soggetti, quando è
presente una produzione verbale, seppur ridotta e fonologicamente deficitaria, è la
disprosodia. La prosodia rappresenta un fenomeno complesso caratterizzato da fini
modificazioni del vocaltract con effetto sulla frequenza, sull’intensità, sulla durata e sulla
linearità del flusso vocale. A livello clinico quindi è necessario tener conto di molteplici
fattori e di una grande variabilità in diverse aree dello sviluppo; sia la valutazione che il
progetto di terapia debbono assumere un approccio multisistemico , per operare ad un
alto livello di specializzazione. La terapia logopedica quindi avrà diverse strade da
percorrere: quella fonetica-fonologica e della diadocococinesi, sia fonetica che motoria;
quella della terapia mio funzionale specifica per stabilizzare gli schemi articolatori, e
quella prosodica dove il lavoro sarà incentrato sui livelli di percezione e di modulazione
attraverso i ritmi e le melodie del metodo Drezancic. Molta importanza sarà anche
dedicata all’ambito delle FE e quindi dell’autoregolazione e dei processi di attenzione.
Tale corso mira a dare un’informazione ai discenti circa la metodologia di valutazione e
mostrare i criteri di trattamento del “Metodo Multisistemico Integrato”(Sabbadini L.) per i casi di DVE e DVE con CAS.